LO ZEN E L’ARTE DEL MARITOZZO
Morbido, dolce e seducente, sua Maestà IL MARITOZZO è molto di più di una dolce tentazione è una vera e propria esperienza mistica!
Morbido, dolce e seducente, sua Maestà IL MARITOZZO è molto di più di una dolce tentazione è una vera e propria esperienza mistica!
Assaporare questo dolce fatto di panna montata, adagiata su di un sofficissimo panetto tagliato a metà, fatto di farina, uova, miele, burro e sale, ti mette in pace col mondo!
Anzi, come dicevamo, è un’esperienza mistica e multisensoriale tanto da fare concorrenza alla meditazione zen!
Infatti, mentre sei lì che lo addenti (mi raccomando non tentate di spezzarlo con le mani o vi cadrà tutta la panna) affondando i denti nella soffice nuvola peccaminosa, vi si sporcherà di panna tutto il viso fino al naso!
Praticamente si torna bambini! Chi lo ha assaggiato sa bene di cosa parlo!
Per provare queste emozioni uniche però e gustare il VERO MARITOZZO, bisogna obbligatoriamente recarsi in una VERA pasticceria romana!
Perchè le imitazioni sono ovunque e, credetemi sulla parola, i maritozzi autentici sono rari!
Alla ricerca dell’autenticità
Una delle più autentiche pasticcerie romane, dove si sfornano giornalmente migliaia di maritozzi “autentici” è: LA PASTICCERIA REGOLI.
Fondata nel 1916 a Roma in via dello Statuto n. 60, dalla famiglia Regoli, tutt’ora proprietaria.
Venuti da Orentano, vicino Pisa, con un carretto per vendere carbone, i nonni dell’attuale proprietario Carlo, hanno in breve acquistato questo piccolissimo locale ed impiantato la pasticceria.
Inizialmente, i Regoli, proponevano dolci tipici toscani come la cecina e la stagnaccia e poi piano piano si sono integrati con la tradizione romana e da li è partito tutto il loro successo che non intendere rallentare!
La tradizione Romana
Il maritozzo è considerato l‘Ottavo Re di Roma!! Infatti dal suo trono di panna ha attraversato i secoli, giungendo fino a noi, rallegrando colazioni e merende pomeridiane.
Certo ha dovuto resistere alle varie mode che si sono avvicendate nei secoli, ma lui è come la città, eterno.
Un maritozzo è una poesia
Mi piace chiudere questo mio articolo, invitandovi ad andare ad assaggiare questo dolce semplice e gustoso, con un estratto del sonetto “La Quaresima” del poeta romano Gioacchino Belli, del 1833:
“….Io fo la spesa,
Oggni ggiorno der zanto maritozzo.
Io nun cenavo mai, e mmo mme strozzo….”
Il maritozzo è infatti noto anche come, come “Quaresimale”, unica, gustosa eccezione, durante il Medioevo, al periodo di digiuno imposto dai lunghi quaranta giorni prima della Pasqua.
Da qui il nome ” “er santo maritozzo“
Origini antichissime
Le sue origini, però, sono assai più antiche e risalgono addirittura all’epoca della Roma antica. Il nome del maritozzo deriva da un soprannome popolare, una variazione di “marito”.
Infatti, nel diciannovesimo secolo, nel giorno degli innamorati, i giovani fidanzati regalavano questi piccoli panini dolci alle loro promesse spose. Questi panini erano generalmente adornati con cuoricini di zucchero e potevano anche nascondere al loro interno un anello o un altro piccolo oggetto prezioso.
Insomma, se passate da Roma non potete non andare a mangiare i maritozzi!