Donare un libro è donare tempo, il regalo più prezioso che si possa fare.
Donare un libro è donare tempo, il regalo più prezioso che si possa fare.
Un regalo lento in un Mondo veloce: ecco perché donare un LIBRO è donare tempo.
Un regalo lento in un Mondo veloce: ecco perché donare un LIBRO è donare tempo.
In un’era dominata dalla Fast Culture e dal doom scrolling, il libro è un’ancora all’introspezione e al dialogo interiore.
1. Il valore del tempo
Viviamo in un tempo paradossale: siamo più connessi che mai, eppure ci sentiamo più soli che mai.
La nostra attenzione è frammentata, costantemente divisa tra notifiche, feed in scorrimento e contenuti di tre secondi. Ci stiamo adattando ad una sorta di consumismo comunicativo.
In questo scenario, il libro si rivela un’ancora per non perdere il dialogo autentico con noi stessi. Quando lo apriamo, ci viene richiesta, infatti, una dedizione totale, una promessa: spegnere le distrazioni e abitare una narrazione, un saggio o una poesia.
Regalare un libro, oggi, non significa solo donare un oggetto di carta e inchiostro. Significa regalare un permesso: il permesso di staccare, concentrarsi e dedicare tempo prezioso a sé stessi e a una sola, lunga, storia.
2. L’esperienza sensoriale
L’immersione offerta dalla lettura è profondamente sensoriale. Non è un caso che l’odore della carta, il rumore delle pagine sfogliate o la sensazione della copertina siano elementi cari a ogni lettore.
A differenza di un contenuto on-demand, il libro esige il suo spazio all’interno della nostra mente e fagocitandone l’attenzione, ci invita a liberare l’immaginazione, a calarci nella psicologia complessa di un personaggio, a comprendere le sfumature di un dibattito filosofico o a esplorare mondi lontani, senza interruzioni pubblicitarie o finestre pop-up.
Questa immersione profonda sta diventando un vero e proprio lusso. Se quest’ultimo è definito da ciò che è raro e prezioso, allora la quiete e l’attenzione prolungata che il libro richiede sono il lusso più grande che possiamo regalare a chi amiamo.
3. Il ponte del dialogo
Un libro, inoltre, non è destinato a rimanere un’esperienza solitaria, al contrario, è uno straordinario catalizzatore sociale.
Se ci pensiamo bene, regalare lo stesso libro a più persone non è una mancanza di fantasia, ma un invito esplicito a un dialogo futuro.
I romanzi e i saggi che ci segnano, creano un terreno comune: un vocabolario emotivo e un insieme di emozioni complesse da condividere. Se ne parla a cena con gli amici cominciando con un semplice: “Ti ricordi quel passaggio in quel libro? oppure se ne discute nei ritiri di scrittura, (…le scarpe di pezza dello scrivano di Flobert... chi è stato al Ritiro per Scrittori a Matera se lo ricorderà ) .
Il libro non finisce con l’ultima pagina; genera connessioni, confronti e dialogo.
4. L’intenzionalità
A Natale si sa, siamo bombardati dalle sirene degli sconti e dall’acquisto d’impulso, di oggetti spesso inutili o banali. Qui è il nostro invito è a fermarsi e a scegliere, invece, con intenzionalità.
Regalare un libro è un gesto di cura.
Significa dire al destinatario: “Ho pensato a te, alla tua crescita, al tuo benessere emotivo e al tuo tempo libero”. Non è un oggetto che si esaurisce o che può essere sostituito da un nuovo modello.
È un’esperienza emotiva e intellettuale costruita, pagina dopo pagina e che può essere ripresa e reinterpretata in momenti diversi della vita.
Quest’anno, chiediamoci davvero quale sia il regalo più adatto per quella certa persona. Invece di cedere alla fretta, scegliamo un dono davvero sentito, che sia un libro, un coupon per un ritiro di scrittura, per un percorso di coaching o qualsiasi altra cosa, l’essenziale è che esprima davvero il nostro aver cura dell’altro!
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