DALLA ZUCCA A FAUST, SIAMO PROPRIO SICURI DI CONOSCERE TUTTO SU HALLOWEEN?
Come ha potuto una festività estranea come Halloween, legarsi così velocemente alla cultura italiana?
Prima di tutto per il cibo: tanti deliziosi dolcetti e torte dalle forme bizzarre ispirate all’horror; poi, per quella legge universale della convenienza economica: maschere, gadgets e via dicendo.
Infatti, insieme ad Halloween sono arrivati anche in Italia sfiziosi nuovi sapori. Come la famosa Pumpkin Pie per esempio: torta di zucca, zenzero e cannella. Oppure i Soul cake biscottini alla noce moscata, il famoso Colcannon il tipico piatto invernale irlandese a base di patate, cipolle e verze cotte in latte e burro.
Come altre feste moderne, Halloween è il risultato di una lunga serie di contaminazioni e mescolanza di riti pagani. Leggende popolari e avvenimenti naturali che si sono via via mescolati per dare vita a una stravagante storia in parte vera e in parte finzione, in parte horror e in parte divertimento.
LA LEGGENDA
Le usanze relative alla vigilia di Ognisanti, si sono formate nel corso dei secoli. Affondano le radici nell’antica tradizione celtica della festa di fine estate, detta anche Samhain.
La leggenda originaria narra che, la vigilia di Samhain, il 31 ottobre, gli spiriti dei morti e in particolare quelle del purgatorio, si mescolassero con i vivi. Essi vagano per le città in cerca di un rifugio. Per tenere lontane queste anime in pena, le persone indossavano costumi spaventosi e proteggevano le case con tuberi (rape) illuminate con una candela.
Tra gli spiriti dei morti che durante la notte di Halloween vagano per il mondo dei vivi c’è quello del malvagio Jack. Questo spirito va per le case recitando il suo terribile “trick or treat”, che letteralmente vuol dire “sacrificio o maledizione”. Certamente più minaccioso della traduzione moderna di “dolcetto o scherzetto”. Per questa ragione, la leggenda tramanda, che fosse preferibile pagare il proprio sacrificio a Jack ed evitare di farlo arrabbiare. Evitando così che la casa e i suoi abitanti fossero maledetti e sottoposti di conseguenza a sfortuna e malattie. Di qui anche l’usanza, di cui abbiamo già parlato, di distribuire dolci e di posizionare delle zucche sulla porta per cacciare Jack.
IL MALVAGIO JACK O’ LANTERN
Abbiamo già descritto quanto è la zucca intagliata sia un importante simbolo per la festività di Halloween.
Ora cerchiamo di capirne meglio il significato e le origini.
Questa tradizione apparentemente molto semplice legata alla festa di Halloween affonda in realtà le sue radici in un’antica leggenda irlandese: quella di Jack-O’-Lantern.
A causa della grave carestia che nel 1845 colpì l’Irlanda più di un milione di irlandesi dovettero emigrare all’estero, prevalente verso gli Stati Uniti.
Nel nuovo continente, ricostruirono alcune delle loro tradizioni. Tra queste, appunto, quella legata alla notte di ogni santi e alle sue usanze. Vennero utilizzate le zucche in quanto più largamente disponibili sul territorio, rispetto alle rape diffuse invece, in Irlanda.
Jack era un fabbro irlandese farabutto e ubriacone, che riuscì a più riprese a ingannare il diavolo. Al primo incontro, Jack chiese al diavolo di trasformarsi in una moneta per un’ultima bevuta, prima di consegnargli per sempre la sua anima.
Ma, una volta che il diavolo si trasformò, Jack estrasse una croce e il diavolo, paralizzato, non riuscì più a tornare sé stesso. Pur di riottenere la libertà e non restare per sempre una moneta, il diavolo promise a Jack che non lo avrebbe infastidito per i dieci anni successivi.
Quando, alla scadenza, il diavolo torna per prendere Jack riesce di nuovo a ingannarlo. Il diavolo è allora costretto a scendere di nuovo a patti con Jack promettendogli che alla sua morte, gli avrebbe risparmiato l’Inferno.
Jack fu indubbiamente molto scaltro, tuttavia quando morì, essendo stato in vita un vero farabutto, gli viene impedito di entrare in Paradiso. Il diavolo finalmente, avendo la possibilità di vendicarsi, per i tanti inganni subiti, gli rifiuta anche l’ingresso all’Inferno, come in effetti aveva promesso. Il diavolo, quindi, scaccia Jack scagliandogli contro una fiamma eterna dell’Inferno, impossibile da spegnere. Jack posizionerà la fiamma, all’interno di una rapa che userà come lanterna per squarciare le tenebre in cui è stato condannato. Vagherà così per l’eternità da morto nel mondo dei vivi.
Quindi, durante la notte di Halloween Jack e le altre anime del purgatorio, vagano alla ricerca di un rifugio, minacciando e maledicendo gli abitanti dei villaggi. Per difendersi, essi devono appendere una zucca illuminata fuori di casa, per indicare a Jack che lì non c’è posto per lui.
I COLLEGAMENTI CON IL FAUST DI GOETHE
Come abbiamo visto, Halloween si lega a varie altre festività e usanze. In particolare, la leggenda di Jack O’ Lantern, si sovrappone a una delle leggende più importanti della cultura occidentale, ossia quella di Faust e del patto con il diavolo. Faust è uno scienziato che, a seguito di un patto con il diavolo, riesce a ottenere conoscenza, amore e denaro, ma il prezzo che pagherà sarà altissimo: la sua anima. Jack, come Faust, riesce ad avere la meglio sul diavolo per un certo periodo, pagandone però, con costo terribile.
HALLOWEEN IN LETTERATURA
Come abbiamo visto la tradizione di Halloween ha contaminato la cultura di molti paesi. Troviamo traccia di ciò anche nella letteratura. Il più celebre e forse primo diretto riferimento viene attribuito a Shakespeare, che ne fece cenno nella commedia “Misura per misura” (1603).
Robert Burns, nel 1785, nella poesia Halloween, descrive questa festività come «una notte in cui streghe, diavoli e altri esseri malvagi se ne vanno in giro per le loro funeste commissioni di mezzanotte».
Il primo a scrivere dell’usanza di fare scherzi (Trick or treat, «dolcetto o scherzetto»), fu invece nel 1780 il poeta scozzese John Mayne, nella sua “What fearfu’ pranks ensue!”
Nella letteratura americana, sono ovviamente moltissimi i riferimenti alla festa di Halloween, in particolare in “La leggenda di Sleepy Hollow” (1820), un racconto dello scrittore Washington Irving.
Negli anni lo stile horror/gotico si è evoluto introducendo nell’immaginario esseri soprannaturali di ogni tipo come Frankenstein di Mary Shelley (1818); Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson (1886) e Dracula di Bram Stoker (1897). Anche nel Novecento, sono numerosi i riferimenti sia letterari e che cinematografici alle tradizioni celtiche. Tra i tanti casi, si possono citare per tutti Agatha Christie (in particolare lo utilizzò in Poirot e la strage degli innocenti del 1969) e il re dell’horror Stephen King (in The Dome del 2009).
Dopo tutti questi mostri terrificanti una bella mela caramellata con un bel cioccolato caldo ci sta davvero benissimo, non trovate?
Mi raccomando però, aromatizzatela con cannella e peperoncino, del resto siamo ad Halloween!