Prototipo di disco volante progettato dai nazisti.

RS/33 – LA STRUTTURA SEGRETA DI MUSSOLINI E I MISTERI ANCORA IRRISOLTI

Pochi giorni fa si sarebbe dovuta tenere a San Marino la Conferenza Mondiale sugli oggetti volanti non identificati e fenomeni connessi, che si svolge ogni anno, ma come tutti gli eventi è stata rimandata al 2021 a causa dell’ emergenza COVID-19.
Il simposio, che riveste grande importanza per tutta la comunità italiana di ufologi, grazie alla presenza di astro-fisici, ex astronauti e scienziati di fama mondiale, nel nostro caso assume anche un importanza storica. Infatti il promotore dell’iniziativa, già direttore del Centro Ufologico Nazionale, Roberto Pinotti è colui che in occasione della conferenza del 2000, rivelò di aver acquisito da una fonte anonima del materiale che trattava di un UFO-Crash avvenuto in Italia nel 1933.

Durante il “Ventennio” Mussolini credeva che la vicenda degli UFO caduti in territorio italiano potessero essere un’arma segreta tedesca.

La notizia, che oggi viene ripresa e riportata nel libro di Lorenzo Cirri, Inspiegati & Inspiegabili, si riferisce alla storia di una struttura segreta denominata Gabinetto RS-33 che negli ultimi 18 anni dalle rivelazioni di Pinotti ha assunto aspetti affascinanti e misteriosi.
La commissione del “Gabinetto RS-33” (dove RS sta per Ricerche Speciali) sarebbe stata guidata da Guglielmo Marconi e voluta direttamente dal Duce. Essa aveva il compito di investigare in diversi ambiti, primo fra tutti lo studio di nuove armi, lo sfruttamento di nuove forme di energia, il reperimento di manufatti antichi e lo studio di tutti quegli eventi misteriosi e irrisolti che gli venivano sottoposti dalla Polizia Segreta Fascista (OVRA).

Durante il “Ventennio” Mussolini credeva che la vicenda degli UFO caduti in territorio italiano potessero essere un’arma segreta tedesca.

Tanto da incaricare l’ingegner Giuseppe Belluzzo di elaborare un progetto congiunto da sviluppare con l’aeronautica tedesca. In sostanza Belluzzo avrebbe dovuto spiare i tedeschi.

Il fatto che Hitler cercasse di costruire dei dischi volanti non è una novità: tra il 1942 ed il 1945 gli ingegneri del Terzo Reich realizzarono dei modelli rivoluzionari di aerei discoidali ribattezzati “V-7” ovvero “Vergeltungswaffe 7”, (armi di rappresaglia n° 7). Da allora attorno agli UFO nazisti, i cui prototipi vennero distrutti dai tedeschi sul finire della guerra affinché non cadessero in mani nemiche, è fiorita una ricca mitologia ed una domanda assilla da sempre i ricercatori: come venne ad Hitler l’idea di costruire simili aerei?

In quell’epoca la sigla UFO non era ancora stata coniata ma già si valutava l’esistenza di veicoli interspaziali, una tesi suffragata sopratutto dai numerosi documenti emersi verso la fine degli anni novanta, che invece di fare chiarezza hanno alimentato ancor di più l’alone di mistero introno alla vicenda.

Nel suo libro Cirri ricostruisce minuziosamente l’accaduto e l’intensa attività che il Gabinetto RS-33 fu chiamato a compiere per “arginare” il diffondersi di notizie sugli ufo e fornire al Duce una qualche plausibile spiegazione.
Partendo proprio da alcuni documenti dell’epoca, recapitati in forma anonima a partire dal 1996 ad alcune testate giornalistiche, che dapprima non vennero presi in considerazione perchè considerati un falso, ma poi, nel marzo del 1999, il misterioso mittente che si era visto apparentemente ignorato da tutti, inviava da Forlì ad un’altra pubblicazione del settore, ulteriore materiale composto da due lettere su carta intestata del “Senato del Regno” e tre telegrammi con riferimento alla notizia di un “UFO-Crash” accaduto il giorno 13 giugno del 1933.
Tra i vari punti di questa “nota personale riservatissima” si disponeva che la trasmissione di rapporti all’Arma Aeronautica venisse autorizzata dal fantomatico “Gabinetto RS/33”. I dispacci sarebbero stati trasmessi nel ’33 dalla sezione milanese dell’ Agenzia Stefani, (l’ANSA fascista diretta all’epoca da Manlio Morgagni di Forlì) che svolgeva il compito di controllare ciò che i giornali potevano o non potevano pubblicare (pena l’arresto dei giornalisti, il sequestro dei giornali e persino la chiusura della testata). Si trattava di comunicazioni riservate, codificate con un protocollo di sicurezza piuttosto affidabile. Ecco perchè il segreto dell’esistenza del “Gabinetto RS/33” sia rimasto tale per oltre mezzo secolo.

Un ruolo chiave seppur nebuloso in questa vicenda, lo gioca Guglielmo Marconi

Dai tre dispacci si dava inoltre disposizione ai giornali di minimizzare l’accaduto, anche se nella notte immediatamente seguente all’atterraggio, tutti i prefetti sia milanesi che liguri erano stati trasferiti o sostituiti.
Un ruolo chiave seppur nebuloso in questa vicenda, lo gioca Guglielmo Marconi il quale sarebbe stato scelto da Mussolini in persona per la
sua provata fede fascista e per il suo prestigio, su consiglio di Giovanni Gentile, a dirigere proprio il “Gabinetto Ricerche Speciale” RS/33.
Buona parte dei restanti membri operavano all’interno delle università, così da poter agire direttamente sulle nuove leve, condizionando “a monte” la popolazione.
Il “Gabinetto” si sarebbe riunito più volte per accertare la natura degli “aeromobili sconosciuti”, ritenuti aerei spia nemici, inglesi o francesi. Secondo l’anonimo mittente, solo in un paio di occasioni si sarebbero domandati se non fossero “strumenti di volo interspaziale” (dunque, l’ipotesi extraterrestre era stata in seguito accantonata?). Il “Gabinetto” avrebbe infine prodotto un dossier di una trentina di pagine che esaminava dettagliatamente tutta la casistica UFO italiana dal ’33 al ’40.

L’esistenza di una struttura segreta è rimasta celata per lungo tempo.

La stessa Agenzia Stefani, intorno alla quale ruotavano tutti i dispacci “Top Secret”, era diventata controllatissima, soprattutto dopo che l’entrata in guerra dell’Italia a fianco dei tedeschi aveva rafforzato ancor di più le maglie della censura.

In quell’epoca ci furono vari personaggi che collaborarono alla classificazione dei documenti e alla costituzione degli archivi segreti del Gabinetto RS/33, tra cui Manlio Morgagni, fedelissimo del Duce e referente della sede di Milano dell’Agenzia Stefani.
Quando Mussolini venne arrestato, Morgagni si suicidò e forse oggi qualcuno intende riabilitarne la memoria, declassificando il materiale tenuto nascosto in quegli archivi segreti.

Il mistero resta ancora oggi irrisolto…

INSPIEGATI & INSPIEGABILI

I MISTERI IRRISOLTI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Autore: Lorenzo Cirri
Formato: 15×21
Pagine: 191 – brossura
Codice ISBN: 978-88-96480-52-6
Anno di Pubblicazione: 2020

    
       

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