Siamo veramente tutti solo dei Numeri?

La capacità di reinventarsi dopo i 50 anni, quando il mercato del lavoro, alla ricerca costante di “menti vergini” da plasmare, non ti percepisce più.

Sempre più spesso si sentono storie come quella raccontata nell’articolo di Giampiero Rossi per il Corriere della Sera: «Io, dirigente da 20 anni in azienda, licenziato in un giorno». Roberto Anedda, si è trovato a reinventarsi una vita a 55 anni dopo che l’azienda ha deciso di licenziarlo senza giusta causa e senza alcun preavviso.

Purtroppo, il licenziamento in tronco senza giusta causa è diventata ormai, una prassi, per alcune grandi aziende. Complice la Legge Fornero, che glielo consente, si liberano del personale over 50 che ha esaurito la “convenienza economica”.

Proprio come un numero, quindi, Anedda, viene letteralmente sbattuto fuori in pochi istanti, senza alcuna colpa oltre quella di avere, appunto, “una certa età”.

Si trova così catapultato da uno stato di tranquillità economica e riconoscimento sociale a uno stato di disoccupazione, obbligato a inventarsi un futuro.

Il fenomeno è oramai così comune che sempre più persone, nella medesima situazione di Roberto, stanno raccontando pubblicamente la propria esperienza.

A tal proposito è da poco stato pubblicato un libro intenso e potente sulla capacità di reinventarsi per cambiare la propria vita in meglio:

“NUMB3R, la storia di un uomo qualunque” in cui l’autore Antonio Abbiati, descrive la sua esperienza, molto simile a quanto riportato nell’articolo del corriere della sera.

Chi è Numb3r, quindi? E’ uno qualunque e ogniuno di noi può diventarlo anzi, forse lo è già ma non lo immagina neppure!

Troppa personalità a 50 anni, troppa esperienza, troppe capacità, sembra assurdo ma sei troppo per la tua stessa azienda che ti ha formato, magari per trent’anni e vieni licenziato, sbattuto fuori in pochi istanti, senza alcuna colpa oltre quella di avere, appunto, una certa età.  Sputato via come si sputa un nocciolo di un’oliva dove averla spolpata ben bene. Se sei fortunato oltre al triste TFR ti viene data una buona uscita che ti tiene a galla per qualche tempo, ma la tua vita è stravolta e cambiata per sempre!

Infatti, l’età e le capacità acquisite lo rendono troppo esperto e quindi anche troppo costoso per un mercato del lavoro che tende ad assumere giovani e giovanissimo anche con zero esperienza, da plasmare e pagare poco.

L’autore di Numb3r dopo mesi e mesi di struggimento e angoscia, ha dovuto reinventarsi un lavoro aprendo una sua azienda.

Abbiati descrive il periodo più difficile della sua vita, dopo l’umiliazione del licenziamento e la preoccupazione per il mantenimento della sua famiglia.

Nella tragicità della situazione il protagonista ritrova l’entusiasmo e le motivazioni giovanili poiché attraverso il ricordo dei suoi desideri e dei suoi giorni di ragazzo, ritrova anche se stesso un se stesso rinchiuso in una vita confortevole ma priva di stimoli ed emozioni.

“Numb3r aveva lottato e aveva perso! Credeva che la sua vita fosse FINITA! Quando ha rirovato la sua moto Gilera, ha capito che senza i suoi sogni ERA SOLO UN NUMERO!

I sogni come proiezione nel passato e nel futuro per ricaricarsi di quell’energia e di quell’entusiasmo che consentono di affrontare qualsiasi difficoltà della vita e continuare ad avere la forza di perseguire i propri obiettivi. Deluso dalla quotidianità, il protagonista rivive la sua giovinezza attraverso la possibilità di viaggiare nel tempo. Con lo spirito torna a quei momenti incontaminati che durano un attimo, ma che lasciano un profondo solco nella nostra anima. La voglia di ritornare a quei tempi e a quelle emozioni è tanto più forte quanto più insoddisfacente è il presente che sta vivendo.

Numb3r, è un uomo qualunque, è un numero per la nostra società e vuole rappresentare ogni persona che vive questi sentimenti e queste emozioni.