VENEZIA – BIENNALE ARTE 2022. Un viaggio simbiotico alla ricerca dell’umano.

Uno di quegli eventi imperdibili per chi ama l’Italia e l’Arte in genere è la BIENNALE DI VENEZIA.

    
       

Venezia, 23.04 – 27.11 2022

Uno di quegli eventi imperdibili per chi ama l’Italia e l’Arte in genere è la BIENNALE DI VENEZIA.

La redazione di BOOK&SODA è andata per voi a visitare questa preziosa esposizione che vi consigliamo vivamente di andare a vedere, perchè non c’è emozione più forte che farsi catturare dall’espressione viva di un’opera d’arte.

Il linguaggio universale che l’arte propone consente a tutti di percepire le stesse emozioni che l’artista ha provato durante il suo percorso creativo, trasformando così i visitatori, da singoli individui differenti per innumerevoli elementi, in una community emozionale inclusiva e trasversale!

Il latte dei sogni

La Mostra è intitolata “Il latte dei sogni”, che prende il titolo da un libro di favole di Leonora Carrington (1917-2011) in cui l’artista surrealista descrive un mondo magico popolato da creature mutanti, nel quale la vita viene costantemente reinventata attraverso il prisma dell’immaginazione e nel quale è concesso cambiare, trasformarsi, diventare altri da sé.

Andra Ursuta, Predators ‘R Us.
Lavinia Schulz
Lavinia Schulz

La curatrice di questa edizione è Cecilia Alemani, il cui punto di vista si nota subito fin dal titolo e dal tema della manifestazione, come lei stessa chiarisce: “Come prima donna italiana a rivestire questa posizione, mi riprometto di dare voce ad artiste e artisti per realizzare progetti unici che riflettano le loro visioni e la nostra società

Le aree tematiche

Le opere esposte si concentrano in particolare attorno a tre aree tematiche: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra gli individui e le tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra.

Simone Leigh
Simone Leigh
Katharina Fitsch

Distribuite lungo il percorso espositivo al Padiglione Centrale e alle Corderie, cinque piccole mostre tematiche a carattere storico costituiscono una serie di costellazioni nelle quali opere d’arte, oggetti trovati, manufatti e documenti sono raccolti per affrontare alcuni dei temi fondamentali della Mostra che è affiancata da 80 Partecipazioni Nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 5 i Paesi presenti per la prima volta alla Biennale ArteRepubblica del CamerunNamibiaNepalSultanato dell’Oman e Uganda.

Concepite come delle capsule del tempo, queste micro-mostre forniscono strumenti di approfondimento e introspezione, intessendo rimandi e corrispondenze tra opere storiche – con importanti prestiti museali e inclusioni inusuali – e le esperienze di artiste e artisti contemporanei esposti negli spazi limitrofi.

Il padiglione della Danimarca è sicuramente quello più inquietante, dove l’artista Uffe Isolotto ha creato una casa rurale danese ambientata in un futuro iperrealistico di inaspettata drammaticità, abitata da una famiglia transumana composta da tre persone. Il visitatore può aggirarsi per le stanze in cui si trovano oggetti personali, cibo e attrezzi da lavoro. Ma chi è questa famiglia e cosa le è accaduto? E cosa è accaduto al mondo in cui vivono? La risposta non è così ovvia. L’intera ambientazione dell’artista è pervasa da profonda incertezza. È impossibile dire se sia tragica o intrisa di speranza. Forse entrambe le cose? La famiglia incarna la complessa e inquietante esperienza legata all’andare avanti nel mondo di oggi drasticamente cambiato? Se così fosse, la domanda più ampia sarebbe la seguente: cerchiamo rifugio in chi eravamo o cerchiamo delle vie di fuga in chi potremmo diventare?

Il padiglione ITALIA

Ha suscitato grande interesse il padiglione Italia, interamente dedicato alle opere di Gian Maria Tosatti che proiettano il visitatore in un viaggio nel passato di un’Italia di provincia e del suo miracolo industriale in declino, con riferimenti letterari, arti visive, teatro, performance. L’opera esposta, dal titolo affascinante: Storia della Notte e Destino delle Comete, racchiusa in un prologo e due atti, narra del difficile equilibrio tra Uomo e Natura, del bilico tra i sogni e gli errori del passato e le prospettive del futuro.

Colmate le lacune storiche dei neri d’America

Di sicuro interesse l’ampia selezione di lavori di Simone Leigh in scultura, video e performance analizza la costruzione della soggettività Black famme, presente al padiglione degli Stati Uniti. Le grandi opere scultoree di Leigh uniscono forme derivate dall’architettura vernacolare e dal corpo femminile, rendendole attraverso materiali e processi associati alle tradizioni artistiche dell’Africa e della diaspora africana, ridefinendo le nozioni di spazio, tempo ed esistenza. Sovereignty mescola storie e narrazioni disparate, comprese quelle relative alle rappresentazioni rituali dei popoli Baga in Guinea, alla prima cultura materiale dei neri americani del distretto di Edgefield nella Carolina del Sud e alla storica Esposizione coloniale di Parigi del 1931. Con una serie di nuovi bronzi e ceramiche Leigh colma le lacune della documentazione storica proponendo nuove ibridazioni.

Simone Leigh, Black famme

Questa edizione della Biennale di Venezia è insomma, un viaggio sensoriale unico al mondo, caratterizzato dal costante rapporto dell’uomo con la madre terra, proiettato in un futuro incerto, con delle chiare connotazioni, a volte cupe, provenienti dal passato.

    
       

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