Anna Pavlova in tutu di piume

Anna Pavlova, l’iconica ballerina russa che ha ispirato anche il nome di una torta

Amatissima dal pubblico dei primi del ‘900, per la sua grazia innata e per le sue eccezionali doti interpretative

 Si chiamava Anna, Anna Pavlova e non ballò mai, nemmeno per un giorno, nel corpo di ballo.

Fu, infatti, subito una grande étoile! Inconfondibile tra le altre ballerine del corpo di ballo dei balletti russi.  Esile, leggera ed aggraziata come un cigno, era destinata a cambiare il mondo della danza.


Una grande étoile

Il famoso coreografo, Marius Petipa si innamorò della sua fisicità e le diede subito ruoli prestigiosi, in parte scritti appositamente per lei.

Interpretò la principessa Florine in La bella addormentata nel bosco. Fu Flora, poi diventò Giselle, acquisendo sempre più notorietà.

Una rappresentazione moderna

Ad Anna va anche il merito di aver inventato un nuovo tipo di scarpette da ballo, prototipo della scarpa da danza moderna. Aggiunse un pezzo di cuoio sulla punta delle scarpette e appiattì la mascherina della scarpetta, rendendola più confortevole e meno dolorosa da usare

Negli anni seguenti, insieme al grande coreografo Fokine, realizzò la coreografia più famosa di tutti i tempi: La morte del cigno. Anna danzava da sola, liberamente, ispirata dai ricordi dei cigni visti in un parco e Fokine le suggeriva come posizionare le braccia. Ottennero una tecnica perfetta ed un’espressività tale da creare l’assolo di maggior successo del mondo della danza, che la rese una star.


Nell’apice del suo successo decise di fondare una sua compagnia di balletto, con cui andò in tournée in tutto il mondo, anche in luoghi dove la danza non era ancora conosciuta, come: Cina, Messico, il Sud America, Giappone, India e Australia.

La torta Pavlova

Proprio in Australia (alcune fonti riportano Nuova Zelanda), per celebrare la sua esibizione fu creata una nuova torta, la torta Pavlova appunto.  Realizzata con meringa all’italiana, panna e frutta fresca. Chiamata così perché “leggera come la Pavlova”.

    
       

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