BUON COMPLEANNO CHARLIE BROWN.

I Peanuts festeggiano i 70 anni dalla loro creazione.

Nati nell’ottobre del 1950 dalla geniale mano di Charles M. Schulz i Peanuts sono stati la striscia a fumetti più famosa al mondo. Le storie di Charlie Brown, “l’eroe dalla testa tonda” e dei suoi giovani amici, sono state pubblicate quotidianamente tra il 1950 e il 2000 sui quotidiani di decine di paesi del mondo, fino ad estendere la loro popolarità a tutti i media e alla vita quotidiana di milioni di persone, grazie ai loro caratteri ironici e stravaganti, e ad una quantità straordinaria di aforismi e citazioni esistenziali.

Quando i Peanuts (noccioline) furono creati, le loro strisce quotidiane comprendevano tre bambini (Charlie Brown, Shermy e Patty) e un cane (Snoopy, il beagle più cool del pianeta). Le loro storie non contenevano nulla di autobiografico, anche se il padre di Charles Schulz faceva il barbiere, proprio come il padre di Charlie Brown.

Un cast in continua evoluzione.

Poi, nel corso degli anni, il gruppo è cresciuto intorno alle loro stramberie e alle relazioni speciali, come quella di Linus con il suo bisogno di una “coperta di sicurezza”, le missioni della prima guerra mondiale di Snoopy, la pignoleria di Lucy, l’amore non corrisposto di Charlie Brown per la ragazzina dai capelli rossi e la presenza di Marcie come aiutante di Peppermint Patty, che lei chiama curiosamente “signore”.

Linus per un breve periodo ha indossato gli occhiali. Snoopy li rubava costantemente per tormentarlo.

Ma è stata l’introduzione di Schroeder che ha davvero cambiato lo status quo. Ciò non era dovuto al ruolo di Schroeder come bambino prodigio del pianoforte e fanatico di Beethoven, anche se poco dopo gli sarebbero stati dati quegli attributi. Era invece dovuto al fatto che quando fu introdotto era ancora piccolo e quindi al centro delle battute fra bambini, come è avvenuto per tutti i personaggi appena introdotti nella striscia, da Linus, a Sally e Rerun, per poi passare per un bizzarro processo di invecchiamento che aveva luogo nel loro quartiere, un ambiente suburbano bianco, cristiano e borghese.

Successivamente, laddove le prime personalità erano rappresentate da “stranezze” (suonare il pianoforte o portarsi dietro la coperta), i personaggi hanno iniziato poi a sviluppare le proprie visioni del mondo. Lucy divenne simpaticamente scontrosa, eternamente insoddisfatta del mondo che la circondava. L’insoddisfazione di Charlie Brown era invece rivolta più a se stesso, mentre Linus è cresciuto con un’inclinazione filosofica intellettuale e un forte senso di fede.

Charlie Brown, l’amico che tutti vorremmo.

Ma è il buon vecchio Charlie Brown il leader del gruppo, l’eroe per caso, saggio, leale, determinato e solo un po’ ambiguo. E’ il vero amico per eccellenza, un manager di baseball appassionato e molto responsabile per il suo cane, Snoopy. Charlie Brown non si arrende mai, anche quando probabilmente dovrebbe. E’ gentile e paziente per natura e porta il cuore oltre l’ostacolo. Gli piace aiutare gli altri, ma per quanto possa tentare, sembra che non riesca ad aiutare se stesso. Come fece notare lo stesso Schulz “…ho avuto problemi a decidere chi sarebbe diventato l’eroe, perchè agli inizi Charlie Brown non era il personaggio di prestigio che è ora”.

Snoopy, un beagle fuori dal comune.

L’unico ad essere rimasto legato al suo mondo immaginario è Snoopy, la vera backdoor della nostra mente verso i confini della fantasia. Snoopy, pur essendo un cane, è un amante dei libri e scrittore. E’ un collezionista di belle arti e un intenditore di birra analcolica. Inoltre, la sua inarrestabile immaginazione aiuta a mantenere la sua vita tutt’altro che ordinaria.

Snoopy legge “Guerra e Pace” al ritmo di una parola al giorno.

Nei panni del Barone Rosso combatte eroicamente dal tetto della sua cuccia, dove nessuna avventura però può eguagliare un pisolino.

Anche Snoopy ha un suo amico fraterno, Woodstock, anzi lui lo definisce l’amico degli amici . Woodstock è rappresentato come un volatile, ma nemmeno lui sa che tipo di uccello sia. E’ comparso nelle strisce nel 1967, ma è stato chiamato così solo nel 1970, dopo il famoso festival musicale hippie.

I gruppo di amici è cresciuto con noi.

Tutto queste cose definiscono la visione comune del lavoro di Schulz, spostando i suoi fumetti dall’essere semplicemente una striscia ben realizzata a un grande lavoro, studiato non solo per il suo valore umoristico, ma per la sua intuizione religiosa e psicologica.

La popolarità dei Peanuts si fonda sui semplici valori dell’amicizia, della condivisione e sul fatto che gli adulti non compaiano mai fisicamente. Ma le nevrosi, le ansie, le illusioni e insicurezze dei bambini protagonisti hanno sempre rispecchiato quelle dei lettori adulti, con quella tenerezza infantile da appassionare anche i lettori meno adulti.

Oggi i Peanuts sono cresciuti fino a diventare non solo il fumetto più amato della storia, ma un vero fenomeno globale. Sono presenti in molti fan club online e in migliaia di giornali in tutto il mondo, nei classici speciali televisivi e nella nuova serie in streaming “Snoopy in Space“, nelle produzioni teatrali, film e soprattutto nei libri.

Persino Umberto Eco, nella prefazione al primo libro dei Peanuts, pubblicato in italiano nel 1963, ha definito Charles M. Schulz un poeta e ha aggiunto: “noi amiamo incondizionatamente, fervidamente, ferocemente, intollerantemente i Peanuts.

    
       

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