Chiude il Salone del libro tra le polemiche e il Self Publishing continua a spaventare gli Editori

Ancora una volta gli organizzatori sono cascati nella tentazione di mischiare la Cultura con la politica, arrogandosi il falso diritto che sia una prerogativa solo di una “certa politica” e tutto questo si è rivelato un boomerang.

La XXXV del Salone del libro di Torino verrà ricordata per un Ministro (anzi Ministra) italiano contestato prima e zittito poi, per le borse gadget con su scritto “sta rottura de cojoni dei fascisti.” e per gli scazzi in conferenza stampa tra una deputata di un partito di governo e Nicola Lagioia, Direttore editoriale uscente della kermesse.
Ciò nonostante,  il Salone Internazionale del Libro di Torino quest’anno si è superato, riuscendo a condurre 215.000 visitatori tra i padiglioni 1, 2, 3 e Oval del centro polifunzionale Lingotto, il Centro Congressi e la Pista 500, progetto artistico sviluppato dalla Pinacoteca Agnelli.

Una Fiera che strizza l’occhio ai giovani, ma rimane “vecchia”

A parte le solite presentazioni letterarie, la presenza indiscriminata di bancarelle, di magliette e gadget vari, e le Case Editrici con gli allestimenti da vendita fieristica, le giornate del Salone sono state animate, raccontate e rese uniche attraverso migliaia di video dalle community di TikTok (chi lo avrebbe detto mai…) Entertainment Partner della manifestazione.

Non solo creator, ma anche scrittori ed editori, dai piccoli ai più affermati, hanno dato il loro contributo facendo vivere le emozioni di SalTo23 su TikTok e rendendo partecipe anche chi non ha potuto essere presente. La programmazione è stata dedicata al racconto dell’attesa della XXXV edizione, all’approfondimento dei temi legati alla lettura e ai libri, al coinvolgimento della community del Salone e al lancio del bookclub su Alice attraverso lo specchio di Lewis Carroll in collaborazione con TikTok Italia.

Dal 18 maggio in poi sono stati raccontati le giornate, i volti e le voci delle persone che hanno partecipato al #SalTo23 e alle Sfide letterarie per persone temerarie, il quiz sui libri e la letteratura che è stato lanciato online il 10 maggio, coinvolgendo più di 3000 persone, e poi giocato dal vivo al Salottino Social, con la comunità di lettrici e lettori del Salone che è venuta al Lingotto, con ospiti speciali come Nicola Lagioia, la Gialappa’s Band, Sofia Viscardi, Davide Calgaro, Maura Gancitano e Andrea Colamedici, Claudia Durastanti, Laura Pezzino e con booktoker come @magsbook, @leggoromance, @thebookaholic_

Gli autori self relegati in una “sacca” di contenimento

Annunciata come la “novità” del Salone, in questa edizione i libri prodotti in Self non potevano essere più venduti negli stand condivisi ma sono stati ghettizzati in una vera e propria area in cui c’erano solo 150 titoli, segnalati da una cerchia ristrettissima di piattaforme di Self Publishing (tra cui Amazon KDP), di cui gli autori potevano portare solo 25 copie (se ne volevi portare di più dovevi richiedere un contratto speciale al Salone), ad un costo che impedisce qualsiasi ritorno economico.

Oltretutto i libri erano venduti da uno staff del salone (solo dal sabato al lunedì, tagliando fuori il giovedì e il venerdì, giorni battuti dagli appassionati) che probabilmente non sapeva assolutamente nulla dei 150 titoli, eliminando completamente il vantaggio della vendita in fiera direttamente a contatto con il pubblico.

Gli autori self hanno visione e spese come qualunque professionista

Appare evidente che il mondo dell’editoria sminuisce il valore dei libri autoprodotti, per difendere le proprie quote di mercato, arroccandosi su se stesso e dichiarando ipocritamente di aver intrapreso questa iniziativa per riconoscere il panorama del Self Publishing, adducendo la solita retorica che “i libri in Self siano di qualità inferiore a quelli delle CE”. Se così fosse, non si spiegherebbe perchè il mercato editoriale sia in crisi da anni).

In realtà questo riconoscimento sembra avvenire solo per penalizzare gli autori autoprodotti.

Torino, si sa, non si è mai contraddistinta per la sua apertura alle novità.

    
       

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