IN MOSTRA A ROMA “In Your Face”, ALLA SCOPERTA DELL’ARTE CHICANA

Si conclude il 31 gennaio a Roma la bellissima mostra d’arte contemporanea Chicana, In Your Face, approdata per la prima volta in Italia grazie alla collaborazione dell’Ambasciata del Messico e l’Istituto Cervantes.
La mostra, costituita dalle opere pittoriche di 29 artisti, si prefigge di far conoscere l’identità, la visione e l’attivismo della comunità messicano-americana, in particolare dal 1985 ad oggi.

David Botello

Nell’immaginario collettivo, quando si parla di arte Chicana viene in mente Frida Kahlo, ma esistono tanti artisti meno famosi che tramite l’arte condividono le loro esperienze vissute come americani di origine messicana, sogni, dolore, delusioni e la loro lotta per l’affermazione dei diritti civili.

Questo tipo di esposizione è stato concepito per la prima volta negli anni 90 da due professori di storia dell’arte dell’ UCLA (Università della California di Los Angeles), Cecilia Klein e Shifra Goldman, che intitolarono la mostra CARA (Chicano Art Resistance and Affirmation).

Gli organizzatori volevano un tipo diverso di esposizione per questo argomento, che si differenziasse dal normale museo d’arte.

Gli organizzatori fecero fatica a trovare i finanziamenti per la mostra che veniva considerata spesso come arte troppo politica.

Il titolo della mostra attuale non è solo un riferimento letterale all’acronimo CARA (faccia in spagnolo), ma anche un riconoscimento che l’arte Chicana è audace, provocatoria e ambiziosa, come sempre. Gli artisti Chicani sono ancora come allora politici, ancora preoccupati per le libertà civili e la giustizia sociale, e ci sono ancora forti visioni femministe, immagini urbane e icone culturali.

Yreina Cervantes

Le opere presenti guardano volutamente al passato della tradizione Chicana per arrivare al presente, lasciando però intatti i temi sociali, razziali, spirituali e ambientali della comunità dell’America Latina e anzi riaffermandoli, come la stampa di Ester Hernandez che rappresenta un attacco pungente ai pesticidi che avvelenarono i coltivatori nel settore dell’industria dell’uva californiana.

Barbara Carrasco

O come le donne, rappresentate nelle opere di Yreina Cervantes o di David Botello, forti, impavide, icone intercambiabili con divinità azteche, sempre in lotta, come le loro artiste, per combattere il predominio maschile che affoga le loro voci.

Frank Romero – Whitney Museum of American art

Oggi possiamo anche dire con assoluta certezza che l’arte Chicana ha ridefinito l’arte americana e continua a farlo.

    
       

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