Uomo che guarda al futuro

IL FUTURO E LE SUE ASPETTATIVE

Introduzione

Avete mai pensato al vostro futuro? Come potrebbe essere o come poteva essere se aveste fatto altre scelte? Che domande sciocche, è ovvio che sì! Dietro a questa domanda si passa gran parte della nostra vita. Ora venendo a noi, il futuro rimane sempre un mistero perché non sappiamo mai cosa ci aspetta veramente. Possiamo ipotizzarlo, pianificarlo e addirittura organizzarlo, ma fin quando non arriva quel momento è impossibile stabilire cosa sarà…

IL FUTURO, PARTENDO DAL PRESENTE

Avete mai sentito questa frase: “Solo chi coltiva il presente avrà un futuro migliore”. E’ da qui che voglio partire ad analizzare questa parola: FUTURO. Facciamo il più classico degli esempi sul futuro di un giovane che crescendo dovrà farsi strada nel mondo del lavoro. Quindi stabilendo delle tappe:

  • fino all’età di 14 anni si fanno le scuole medie inferiori quindi nessun problema apparente fin qua
  • dai 15 anni in su le cose cambiano radicalmente. Si chiede al giovane di scegliere già che tipo di scuola/lavoro vorrà fare in futuro, ma è dura saperlo a quell’età.
  • dai 19 anni in poi si incomincia a plasmare il proprio futuro in maniera marcata. Università o lavoro?

Ora prendiamo la parte in cui citiamo le scuole superiori. Considerando che alla fine del diploma al di là del voto, il titolo è uguale per tutti, che stimolo potrà mai avere un datore di lavoro a sceglierti? Nessuno. La differenza netta potrebbe essere che, per esempio, un giovane durante gli anni scolastici dalla terza alla quinta superiore abbia lavorato gratuitamente (fuori gli stage scolastici) investendo su sé stesso e creando così un piccolo, ma significativo distacco dagli altri. Allora sì che si può ipoteticamente far colpo sul datore di lavoro (potrebbe quantomeno pensare : è istruito e con una leggera esperienza). Ma perché soffermarci qui, proseguiamo nel futuro di questo giovane.

IL FUTURO PIANIFICATO E’ MIGLIORE

Ora arriva la prima vera scelta che influenzerà la vita del giovane: Università o lavoro ? Bella domanda… cari lettori. Due strade ben diverse e strutturalmente opposte. Ora, se il giovane sceglie di lavorare tanto di cappello, ma se scegliesse di laurearsi e quindi specializzarsi in un settore lavorativo, visto nell’ottica del futuro è la scelta migliore. Questo perché facendo un discorso non troppo ampio, questo giovane potrebbe avere (ipoteticamente) :

  • un lavoro ben retribuito
  • una qualità di vita migliore
  • non dovrebbe preoccuparsi per esempio di andare in un supermercato a comprare la carne perché non può permettersi il macellaio
  • non dovrebbe nemmeno preoccuparsi di cercare il benzinaio che costa 2 centesimi di meno al litro
  • avrebbe il denaro necessario per una visita medica privata
  • riuscirebbe a fare la spesa per la propria famiglia in un buon supermercato e non in un discount perché non riesce a tirare fine mese

Questo era solo per fare degli esempi. Chi sceglie la via del lavoro senza una specializzazione rientra nella categoria “sono uguale agli altri”. Ad essere totalmente sinceri, ci sono moltissimi parametri che non stiamo valutando adesso. L’analisi sopra è solo per chiarire il concetto di cosa voglia poter dire un futuro pianificato. Ora non pretendo che questa sia l’unica verità, ma che sia piuttosto un modo per riflettere su questa importante parola.

FUTURO e REALTA’ nonostante siano parole distanti tra loro sono in qualche modo sono unite da un alone di mistero, che ci portano via via a scoprirle. Spero di avervi dato uno spunto e vi auguro buon proseguimento.

    
       

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