Sarà ancora primavera! Nonostante tutto…

Sono così arrabbiata… Me la volevo proprio godere questa primavera: senza più mascherine e senza la paura di abbracciare gli amici.

Volevo respirare a pieni polmoni, sentire il profumo dei libri perdendomi senza fretta tra gli scaffali di una libreria o sentire l’aroma di un buon caffè e gustarlo in pace al tavolino d’angolo del mio bar preferito. Volevo essere di nuovo libera di andare al cinema, di viaggiare, di comprare decine di piccoli vasi di fiori dai colori accesi, per dare allegria al giardino ingrigito da questo inverno che davvero sembrava non finire mai. Un inverno iniziato praticamente due anni fa con lo scoppio della pandemia che ci ha costretti a rinunciare a così a tante cose che non basta una pagina intera per scriverle tutte.

Avrei voluto scrivere un articolo allegro e spensierato e invece NO!

E’ accaduto qualcosa di ancora peggiore della pandemia! E’ scoppiata la guerra!!

Oddio quanto odio questa parola!

Una guerra che ci ha sorpreso come un cazzotto tra i denti… Una guerra che era nell’aria da anni, ma che era talmente nell’aria da sembrare immobilizzata, sospesa in quel sottile confine che separa due popoli fratelli che, come succede in tante famiglie, dovrebbero amarsi e invece si odiano, per pregiudizi o perché qualcuno li spinge uno contro l’altro per ragioni di potere e di denaro.

Siamo ripiombati in quello stato di ansia perenne e di precarietà in cui il virus ci aveva già trascinati.

Vorrei parlare con chi sta facendo incetta di farina o di altri generi alimentari per dirgli che li capisco se hanno paura, ma non è il momento di peggiorare la situazione, è il momento di fare di tutto per andare avanti senza panico e lavorare tutti insieme per la pace.

E’ il momento di essere felici per ogni giorno che possiamo vivere liberi, per ogni momento che possiamo passare con la nostra famiglia e se dovremo metterci un maglione in più o stare senza la nostra farina preferita, pazienza, andrà bene lo stesso!

E tempo di ritrovare i valori su cui si basa la nostra civiltà, portare a compimento quel cambiamento che la pandemia ha solo iniziato. Durante i lunghi mesi di lockdown, infatti, abbiamo rimesso al centro del nostro mondo la famiglia e noi stessi, non più, quindi, solo proiettati verso il guadagno come ragione di vita, ma come sostentamento. Chi in questi anni aveva dedicato la vita al lavoro giustificando qualsiasi azione riprovevole, per pura ambizione o edonismo, trascurando i propri affetti o le proprie aspirazioni, ora ritrova un bilanciamento di vita più sano

Il futuro del pianeta è interamente nelle nostre mani e non ci si può più semplicemente, girare dall’altra parte quando c’è un popolo che soffre, dobbiamo lottare insieme per sconfiggere la cultura maligna della guerra alla radice, perché davvero non accada mai più!

Se tutti insieme avremo la capacità di assecondare il cambiamento in atto, questa non sarà solo una primavera di guerra ma una primavera di rinnovamento!

    
       

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